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La Mia Cinquecento Posted by on Dec 11, 2014 in Italian Language

Story by Serena with introduction by Geoff

I love hearing stories from Serena’s childhood, they’re always amusing and she recounts them so beautifully. “Share them with our readers”, I try to persuade her. But she’s shy. Well, I really nagged her about this one, “come on, write it in Italian, it really brings it to life”. So here it is, with a few words and phrases highlighted in purple and explanations at the end. Now, over to Serena:

Avete presente la vera, autentica, mitica Cinquecento creata dalla FIAT nel 1957? Non quell’enorme mostro moderno, ma quella piccolissima scatoletta rotonda per sardine, con due ruotine da motoretta, che quando la metti in moto tossisce e vibra tutta. Qui a Pontremoli ce ne sono parecchie, ancora ben conservate, e ogni volta che ne vedo una mi viene un po’ di nostalgia.

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la vera, autentica, mitica Cinquecento. Photo (CC) by  eek the cat

Quando ero bambina andavo all’asilo con Riccardo, il mio vicino di casa e compagno di classe. Sua mamma Tina aveva una Cinquecento grigia coi sedili rossi, e tutte le mattine Tina caricava in macchina i suoi tre figli, Riccardo, Marta e Alessandro (da 0 a 5 anni), poi passava a prendere me, e poi ancora un’altra bambina: cinque bambini in tutto, ognuno col proprio cestino della merenda! Cinque bambini che si rotolavano l’uno sull’altro, si picchiavano, cantavano, piangevano, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente senza i seggiolini speciali per bambini e senza cinture di sicurezza, perché a quei tempi non esistevano ancora.

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4 kids in the back of a Fiat 500. Photo (CC) by tienvijftien

Per tenerci buoni Tina aveva escogitato un sistema meraviglioso: davanti al sedile del passeggero c’era un volante giocattolo. Ve lo ricordate? Quello con la ventosa per attaccarlo al cruscotto, la bacchetta per le frecce ai lati del volante, e con al centro il bottone rosso per il clacson. Ebbene, il bambino o la bambina sul sedile posteriore che stava più buono/a per tutto il viaggio di andata, al ritorno aveva l’importante compito di sedere nel sedile davanti ed “aiutare” Tina a guidare! Lei ci diceva: “Metti la freccia che dobbiamo girare”, “adesso giriamo”, “suona il clacson”, e noi eseguivamo. Quanta concentrazione ci voleva!

Vocabolario:

Avete presente = can you visualise

due ruotine da motoretta = two little scooter sized wheels

la metti in moto = you start the engine (infinitive: mettere in moto, literally: to put in movement)

ce ne sono parecchie = there are quite a few of them

andavo all’asilo = I went to kindergarten

tutte le mattine = every morning

da 0 a 5 anni = from a few months old to five years

ognuno col proprio cestino della merenda = each of us with our own snack box

chi più ne ha più ne metta = and so on and so forth (literally: and he who has more of it will put more of it)

seggiolino = child’s seat

Tina aveva escogitato un sistema meraviglioso = Tina had thought up a wonderful system

cruscotto = dashboard

la bacchetta per le frecce = the (lever for the) indicators

aveva l’importante compito = had the important task

e noi eseguivamo = and we carried out (her instructions)

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Comments:

  1. Jeanette Scott:

    I loved this story, Serena..reminded me of when, in 1978, I , my husband and our five children travelled from Orange to ARMIDALE Uni. for my Graduation ceremony in a very small Renault – the youngest who was about 7 at the time , had to lie along the back window ledge!!

  2. Yvonne:

    Che bella storia Serena, che nostalgica! Tina, la tua vicina di casa era una donna molto brava.

    • Serena:

      @Yvonne Salve Yvonne, sì, quelli sono giorni che ricordo con nostalgia.
      Saluti da Serena

  3. Riccardo:

    Sono quel Riccardo! Grazie Serena per avermi fatto ricordare una storia bellissima della nostra Libia, e della mitica Tina!

    • Serena:

      @Riccardo Benvenuto Riccardo! Quanti bei ricordi, e tua mamma Tina era davvero speciale!
      A presto
      Serena
      P.S. Dai, passa da Pontremoli quest’estate. Io non mi posso muovere.


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