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Al Mare, Part 2 – (Le Avventure Di Uno Scarpone) Posted by on Apr 13, 2018 in Translation

You can find ‘Al Mare, Part 1’ here.

Story by Geoff with Italian translation by Serena

We reach the little hamlet of Montemarcello, the ubiquitous bar is located, coffee, focaccia and other nice things are ordered, and I take a well deserved rest with my brother Lefty, beneath the table out in the piazza. After a while I begin chatting with our foreign footwear companions who tell me about the challenges they face in and around the Seattle area. Probably too much asphalt for the liking of a country boot like me, but the mountain hiking and kayaking sound pretty cool!

Raggiungiamo il piccolo borgo di Montemarcello, l’onnipresente bar è individuato, caffè, focaccia e altre bontà vengono ordinate, e io mi concedo un meritato riposo con mio fratello Mancino, sotto al tavolino fuori in piazza. Dopo un po’ comincio a chiacchierare con le calzature straniere nostre compagne, che mi raccontano delle sfide che devono affrontare in Seattle e dintorni. Probabilmente troppo asfalto per i gusti di uno scarpone campagnolo come me, ma le camminate in montagna e il kayaking sembrano ganzi!

The colours of Montemarcello. Photo by Serena.

And now for the best bit: the rocky path back to Zanego … this will test my sole to its limits! But wait … first the humans want to take a detour to an old fort atop the cliffs. Unfortunately for me, this involves a couple of kilometres of that nasty asphalt. But I guess it’s a good way to limber up after my lunch break, and it’ll probably help Geoff to wake up a bit as I can tell from his pace that he’s missing his customary postprandial nap.

Ed ecco la parte migliore: il sentiero roccioso per tornare a Zanego … questo metterà a dura prova la mia suola! Ma aspettate … prima gli umani vogliono fare una deviazione verso un vecchio fortino in cima alla scogliera. Purtroppo per me, questo comporta un paio di chilometri di quel brutto asfalto. Ma immagino che sia un buon modo per sgranchirmi dopo la pausa pranzo, e probabilmente aiuterà Geoff a svegliarsi un po’, dato che dal suo passo indovino che gli manca la sua solita pennichella.

Back from the fort and the trail takes a steep dive down from Montemarcello, through abandoned olive groves, and towards the verdigris sea below. The ground is littered with small pebbles, really no big deal for an able boot such as myself. But then we make a 90 degree turn to the north-west … and the fun begins! We follow the contours of a rocky coastline roughly 200 metres above sea level.

Ritorniamo dal fortino e la pista fa una ripida picchiata giù da Montemarcello, attraverso uliveti abbandonati, e verso il sottostante mare color verderame. Il terreno è disseminato di piccoli ciottoli, nessun grosso problema per un capace scarpone come me. Ma poi facciamo una svolta di 90 gradi verso nord-ovest … e comincia il bello! Seguiamo i contorni di una costa rocciosa circa 200 metri sul livello del mare.

Disaster almost strikes when I’m put down on a cunning loose rock which slides away beneath me. Geoff is chatting again of course. Humans, huh! Lefty wakes up just in time to help me out, and together we manage to break Geoff’s fall. No lasting damage done, but I realise that from now on it’s up to me to check out every stone and pebble as I can tell that they’re in a playful mood today, and hoping to play a few sneaky tricks on our people. Perhaps this is where Andrea’s American sneakers come in useful?

Il disastro colpisce quasi allorché vengo appoggiato su un furbo sasso sconnesso che sdrucciola via sotto di me. Geoff naturalmente sta di nuovo chiacchierando. ‘Sti umani! Mancino si sveglia giusto in tempo per aiutarmi, e insieme riusciamo a frenare la caduta di Geoff. Nessun danno a lungo termine, ma mi rendo conto che d’ora in poi spetta a me controllare ogni pietra e ciottolo, dato che è chiaro che oggi essi sono di umore scherzoso, e sperano di far fare della ginnastica ai nostri. E’ forse qui che le scarpe da ginnastica americane di Andrea tornano utili?

The landscape begins to resemble an oversized Japanese ornamental garden. Below, a jutting rock is crowned by a tenacious pine. I know all of this because I hear the humans discussing it. As you can imagine, my view of the world is mostly quite limited, although I do get a glimpse or two when Geoff rests me upon a boulder so that Serena can take a photo.

Il paesaggio inizia a somigliare ad un enorme giardino ornamentale giapponese. Giù sotto, uno spuntone di roccia è coronato da un pino tenace. Tutto questo lo so perché sento gli umani discuterne. Come potete immaginare, la mia veduta del mondo è generalmente alquanto limitata, sebbene io riesca a catturare uno scorcio o due quando Geoff mi appoggia su un masso in modo che Serena possa fare una foto.

Me looking out to sea with Il Golfo di La Spezia in the background. Photo by Serena

The walk continues without incident, and I get great satisfaction from a job well done. We’re back where we left the car in Zanego, now for the boring process of sitting around down in the dingy footwell, resting on the accelerator pedal, and occasionally, just for a change, hopping over to the brake pedal … yawn. But I really don’t mind as I’m already thinking about getting back to my cosy shelf just below that adorable little blue shoe, and recounting my heroic trek along the treacherous cliffs …

La passeggiata continua senza incidenti, ed io ottengo grandi soddisfazioni da un lavoro ben fatto. Siamo nuovamente dove abbiamo lasciato la macchina a Zanego, ed ecco il noioso processo di starsene seduti giù nello squallido vano piedi, appoggiato sul pedale dell’acceleratore, e occasionalmente, tanto per cambiare, saltare sul pedale del freno … che noia. Ma in realtà non m’importa, perché sto già pensando a tornare alla mia comoda mensola appena sotto all’adorabile scarpetta celeste, e raccontare la mia eroica escursione lungo le infide scogliere …

You can read more about 46R by clicking on the following links:

Le Avventure Di Uno Scarpone

Sono Innamorato

Blue’s Favourite Song

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Comments:

  1. Rita Kostopoulos:

    Mi piacciono moltissimo le avventure dello SCARPONE e I miei studenti hanno imparato molte nueve parole ed espressioni. Mille grazie
    Rita

  2. Patty Azzarello:

    Ciao,
    Ho fatto una domanda alla mia insegnante italiano e’ ho ricevute questo risposto sotto. Mi sembra un buon argomento per un articolo per voi, perche sono ancora un po confusa, e sembra un idea utile per gli altri. Grazie per il vostro lavoro! Saluti, Patty

    ” Se l’acqua è molto calda si può dire “molto calda”, appunto, oppure “l’acqua scotta”, verbo scottare (burn). Scotta può essere anche la pasta quando è cotta troppo, ma qui il verbo è scuocere.

    Se invece l’acqua è calda ma non troppo, puoi dire che “è tiepida” oppure “è caldina”.

    Un maglione può essere “molto caldo” o anche “bello caldo”, ma una persona è calorosa, affettuosa, generosa. Se dici a una persona che è calda, puoi intendere che ha la febbre, ma – e ovviamente dipende dal contesto – può avere una sfumatura sensuale e sussuale.

    Se gli dici che è affettuoso, generoso, tenero, tanto caro, caloroso intendi un apprezzamento della sua personalità, ma senza implicazioni più personali e intime.

    • Serena:

      @Patty Azzarello Ciao Patty!
      Grazie per il tuo commento molto interessante. In generale ‘caldo’ corrisponde a ‘hot’, e puoi descrivere molte cose come ‘calde’ = ‘hot’. Tuttavia, se dici che una persona (specialmente una donna!) è calda, rischi di entrare nella sfera sessuale, proprio come in inglese (a hot woman!). Se parliamo di personalità, diciamo ‘caloroso, generoso, dal cuore d’oro’ ecc., così come in inglese si dice ‘a warm person, generous, sensitive, etc. ma mai ‘hot’.
      Un altro uso simile è l’aggettivo ‘caro’, che come il suo equivalente inglese ‘dear’ ha un doppio valore: affettivo (cara zia, caro babbo = dear aunt, dear dad), ma anche economico = costoso.
      A presto!
      Tanti saluti da Serena e Geoff

  3. Jan Mackay:

    Grazie mille…piu,piu per favore! 👌😀


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