Ben Tornati In Italia! Posted by Geoff on Jul 13, 2017 in Culture, Italian Language
All’aeroporto di Genova durante il rientro dall’Inghilterra …
Al banco del controllo passaporti:
Passaporto per favore …….
Eccolo!
Parli l’italiano?
Certo, abito qua.
La cittadinanza ce l’hai?
No, ma ora sto pensando di prenderla.
Sarà meglio, altrimenti non ti facciamo più entrare! mi fa con un sorriso di complicità.
Poi tocca a Serena, che ha sentito la conversazione:
Salve, io sono la moglie! (indicando Geoff)
Ah, ecco! Allora cosa vuole che facciamo, lo rimandiamo indietro o lo teniamo qui? chiede ridendo l’ufficiale
No, lo teniamo qui, poverino!
Eccoci tornati in Italia, e subito il primo commento ironico sul fatto che se io non prendo la cittadinanza italiana è molto probabile che prima o poi diventi extracomunitario nel mio paese adottivo. Questo concetto non mi piace per nulla! Quindi sarà proprio ora di incominciare il noioso e abbastanza costoso processo burocratico di diventare cittadino italiano.
Torniamo a casa, poco più di un’oretta di macchina. La nostra unica preoccupazione? I gatti! Come staranno, ci saranno ancora tutti e sette? Li abbiamo lasciati in buone mani. Una bravissima famiglia con due bimbi di circa sette e nove anni che amano gli animali anche loro.
Ci avviciniamo a casa nostra … ecco Bella, ecco Mimì, ecco Ambra e Gigia. Siamo a quattro … gli altri? E adesso ecco Mr. Black e Nina … sei. E Smokie? Miaoooooo! eccolo in giardino, ciao Smokolino, vieni in casa? Miao! (certo!)
Ma quante coccole vogliono! Adesso dobbiamo ricompensarli per una settimana di coccole mancate. Smokie, però, non ha intenzione di correre altri rischi, come potete vedere dalla foto seguente.
La prossima volta mi portate con voi, dice accomodandosi nella mia valigia ancora mezza piena di roba. Durante la notte, il coperchio della valigia si chiude, e Smokie ci dorme dentro tutta la notte tranquillo tranquillo.
Mimì, invece, dorme con noi. Cioè sta lì tutta la notte a fare le fusa. Sta da dio! Anche con gli altri è la stessa storia, tante coccole, tanto affetto. Per Nina questa è la prima volta che siamo stati via da quando è venuta ad abitare da noi. E ora non riesco a staccarmela dal grembo! Ovviamente, anch’io sono contento di rivederla, solo che Nina, per il piacere di rivedermi, non smette di farsi le unghie sui miei poveri ginocchi!
Ma mi manca ancora una cosa per darmi la conferma che sono tornato davvero in Italia … “Serena, ci fai uno dei tuoi buonissimi cappuccini amore mio?”
“Certo!”
If you need any help with the vocabulary or grammar that I’ve used in this article please leave a comment. A presto!
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Comments:
Rosalind:
Mi piace molto l’umorismo del funzionario dei passaporti a Genova . E la reazzione dei gatti: certi sono arrabbiati dopo una assenza e l’altri cercano 5 volte più coccole.
Oggi ho avuto il risultato dell’esame di lingua còrsa: 4xC1 e 1xB2 (lo scritto) ciò che da il risultato finale di B2. Certo mi sarebbe piaciuto avere C1 dappertutto ma sono contenta quantunque.
Geoff:
@Rosalind Complimenti per i risultati Rosalind! 🙂
Kate:
Una bella storia come al solito! Ho due quesiti riguardo: ho notato che il funzionario dell’immigrazione ha dato del tu. Lo so che è sempre più comune in Italia dare del tu a persone sconosciute, ma mi interesserebbe sentire i vostri pareri in merito. E poi non ho mai sentito l’espressione “Sta da dio”. È comune? Quando la si può usare?
Grazie per il vostro aiuto.
Un saluto dalla California
Geoff:
@Kate Ciao Kate, c’è stata un po’ di confusione da parte mia perché sono arrivati commenti da due Kate diverse più o meno contemporaneamente!
Quindi, per la mia risposta alla tua domanda vedi il mio commento all’altra Kate (quella che non sei tu!).
Per l’espressione ‘stare da dio’, sì, è molto comune ma è forse una delle tante cose che non si impara nelle classe o i libri.
‘Stare da dio’ (to be like a god) è su per giù l’equivalente di ‘essere al settimo cielo’ (to be in seventh heaven).
Saluti dalla Lunigiana 🙂
Kate:
Anch’io ero curiosa del fatto che l’ufficiale abbia dato del tu a Greg, ma del lei a Serena. Come mai?
Kate:
@Kate Ah sì, non mi sono resa conto della differenza! Ancora più interessante . . .
n.b. il nostro docente si chiama Geoff, non Greg 🙂
Saluti,
Kate l’altra
Geoff:
@Kate Ciao Kate, ti posso offrire varie spiegazioni:
1. ero rimbecillito quando ho scritto il blog!
2. io me lo ricordo così, sono quasi sicuro che mi dato del tu, mentre Serena se lo ricorda diversamente
3. non avevo sentito cosa ha detto la signora a Serena perché mi ero già allontanato, quindi, ho chiesto a Serena di scrivere la sua parte mentre sono andato a farci una tazza di tè.
4. Può darsi che quando la signora ha visto che ero forestiero mi ha dato del tu, nel modo in cui si parla coi bambini … succede!
Comunque, bravissima che hai notato questa anomalia!
A presto, Geoff 🙂
Chippy:
Grazie – un bel blog!!
Stephanie:
Forse il funzionario stava pensando di nostro presidente (di USA) quando ha fatto quel commento ironico. Fortunatamente, i gatti non guardano la TV e erano molto felici di vedervi, la cittadinanza o no!
Geoff:
@Stephanie Ciao Stephanie, dato che ha visto il mio passaporto Britannico, è scontato che il commento della signora al controllo passaporti era un riferimento al Brexit. Poi, non è la prima volta che ho sperimentato commenti simili.
Hai assolutamente ragione per quanto riguarda i gatti. E’ uno dei motivi per cui spesso preferisco la compagnia degli animali che non degli esseri umani!
A presto 🙂
Stephanie:
Ovviamente–Brexit non Trump. In questi giorni sono un po’ ossessionata.
Geoff:
@Stephanie Ti capisco perfettamente Stephanie. Car wreck syndrome, you don’t want to look … but you just can’t help yourself!
Saluti da Geoff 🙂
Paul O:
Non ho capito bene la frase ‘Ah, ecco! Allora cosa vuole che facciamo, lo rimandiamo indietro o lo teniamo qui? chiede ridendo l’ufficiale’
‘so what do you want to do, if we do? Will we send him back our keep him here’
Ho capito bene?
Geoff:
@Paul O Salve Paul. Ecco la mia traduzione della frase in discussione:
“Ah, ecco! Allora cosa vuole che facciamo, lo rimandiamo indietro o lo teniamo qui? chiede ridendo l’ufficiale”
“Ah o.k! So what do you want us to do, shall we send him back or keep him here? the official asks, laughing”
Remember: ‘vuole che facciamo’ literally means ‘you want that we do’, but is translated as ‘you want us to do’.
Another important point to note is that questions in Italian can easily be read as statements, especially in long phrases.
For example: lo rimandiamo indietro o lo teniamo qui’ could be the statement ‘we’ll send him back or we’ll keep him here’, but when it has a question mark at the end, i.e. ‘lo rimandiamo indietro o lo teniamo qui?’ it becomes ‘shall we send him back or keep him here?’
In spoken Italian a statement is differentiated from a question by the tonality used when speaking the phrase even if the words used are identical.
If you need any further help just let me know, va bene?
Saluti da Geoff 🙂