Dove Andiamo Oggi? Posted by Serena on Jun 7, 2018 in Uncategorized
It’s the last Sunday in May, la Giornata Nazionale dei Cortili e Giardini Aperti, which gives us an opportunity to explore a variety of privately owned gardens and residences which are usually off limits to the public.
This year we invite a couple of English friends, Peter and Anthony, to join us in exploring the area near Fivizzano in Lunigiana.
Cominciamo la giornata con una visita al piccolo borgo fortificato della Verrucola e al suo castello. Qui scopriamo che il castello era stato acquistato negli anni ’70 dallo scultore Pietro Cascella. I suoi bozzetti in marmo riempiono le sale del maniero, assieme a quelli in terracotta della moglie, la scultrice Cordelia von den Stein. Questo affascina molto il nostro amico Peter che è anche lui uno scultore agli inizi.
Proseguiamo poi nella vicinissima Fivizzano, dove mangiamo i nostri panini seduti su una panchina lungo le mura della cittadina, ammirando il bellissimo panorama intorno a noi. Una volta sazi, andiamo al giardino del Museo della Stampa a Palazzo Bononi Fantoni. Il museo è chiuso perché danneggiato dal terremoto del 2013, e si vedono solo 3 o 4 macchinari sotto al portico.
Tuttavia, seduto nel bel cortile c’è l’anzianissimo fondatore del museo, che è ben contento di raccontarci la storia del museo, assieme ad aneddoti della sua infanzia, pieni di nostalgia per i tempi di Re Vittorio Emanuele III, e imprecazioni contro i comunisti, causa di tutti i problemi dell’Italia: “Quando Re Vittorio andava nella tenuta estiva a San Rossore, vicino a Pisa, chiedeva al fattore: ‘Come sta la Signora? Ha partorito? E il bambino?’ Quello sì che era un vero Signore, non questi comunisti qui, che hanno rovinato l’Italia. Bisognerebbe bombardarli tutti!”
Salutiamo i padroni di casa e andiamo in Piazza Vittorio Emanuele II, dove nel centro si trova una bella fontana medicea. Ci sediamo al bar pasticceria e lì Anthony finalmente trova una brioche vegana, mentre io mi rinfresco con un gelato al limone. Comodamente seduti, studiamo la mappa e decidiamo di andare a visitare Villa La Pescigola, 2 km da Fivizzano.
La Villa appare misteriosa e scenografica nascosta dai secolari cedri del libano, col suo misto di grandiosità e decadenza. Anch’essa è stata danneggiata dal terremoto, perciò si possono visitare solo il cortile e il parco. Ci avviamo per un viale, ma dopo pochi passi troviamo delle invitanti sedie di ratan e ci sediamo lì, a goderci il canto degli uccelli e il profumo del fieno appena tagliato. Il cielo però si fa sempre più nero, e dopo poco i primi goccioloni di pioggia cominciano a cadere.
Riusciamo a raggiungere il cortile della villa, dove restiamo bloccati da un violento acquazzone. Si alza anche il vento, l’aria è fredda. La padrona di casa gira fra gli ospiti offrendo gentilmente un fetta di crostata. Anthony, da bravo inglese abituato ai cambiamenti improvvisi di clima, tira fuori dallo zaino una felpa e un impermeabile. “Bravo! Visto che hai l’impermeabile vai al parcheggio a prendere la macchina” esclamo io. Ridendo, Anthony rimette subito l’impermeabile dentro allo zaino. Resistiamo per altri 10 minuti, ma alla fine Geoff, infreddolito, si arrende: “Anthony, prestami l’impermeabile, che vado a prendere la macchina”.
Geoff s’infila la giacca e scompare sotto alla pioggia torrenziale. Peter, Anthony ed io restiamo ad aspettare. “Scommettiamo che appena Geoff raggiunge la macchina smette di piovere?” dice Anthony. “Ovviamente!” rispondiamo io e Peter, e cominciamo a calcolare il tempo che ci vuole perché Geoff raggiunga la macchina. Finalmente appare la nostra auto. Non ha smesso di piovere completamente, ma si è un po’ calmata. Geoff è l’eroe della giornata!
If you need any help with the translation please leave a comment.
Alla prossima!
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Comments:
Paul:
Third line from bottom, why is ‘perchè’ used there where (I think) you’re trying to say ‘we started to work the time out for Geoff to reach the car’. Could you not use ‘il tempo che ci vuole prima che Geoff raggiunga l’auto ecc’?
Serena:
@Paul Salve Paul, Rosalind ha ragione. ‘Perché’ in this context, follow by a subjunctive, is the equivalent of ‘affinché’ = so that, in order that.
Saluti da Serena
Rosalind:
Un bel resoconto anche se ha piovuto alla fine. Questa è la regione che mi piaceria scoprire la prossima volta che vado in Italia.
@Paul: “perché” here is the same as “pour que” in French, meaning something like: so that, in order that.
Serena:
@Rosalind Ciao Rosalind, molto brava, devi venire a scoprire la Lunigiana.
Mi piace molto il tuo ‘piaceria’: è corso? 😉
Saluti da Serena
Rosalind:
Si, hai ragione, nel mezzogiorno della Corsica si dice “piaceria”, vicino a Bastia sarebbe come in italiano.
Mi sono sbagliata: mi piacerebbe…. 😉😉😉
Serena:
@Rosalind Penso che lo copierò questo piaceria, mi piace proprio! 🙂