I Trovatelli Posted by Serena on Feb 1, 2017 in Vocabulary
Here’s a chance for you to test your Italian comprehension … without a safety net! Don’t worry though, we’ll publish the full translation at the end of the week.
Tip: you may find it useful to refer to the following articles: Il Passato Remoto–part 1 and Il Passato remoto–part 2
I Trovatelli: la storia di come abbiamo trovato ognuno dei nostri gatti.
Mimì e Cocò
C’era una volta una mamma gatta col suo gattino. Apparvero all’improvviso in parcheggio una mattina di fine estate. “Di chi sono?” domandammo in giro, “Boh, Miei no” rispondeva la gente del paese, “forse di …”. Ma si vedeva che non erano gatti del paese, perché avevano un’aria dolce, desiderosa d’affetto e di coccole, al contrario di quelli locali, che hanno paura degli esseri umani e scappano via.
Un giorno, tornando a casa, trovammo il micino che frugava fra i cassonetti dell’immondizia, in mezzo ai vetri rotti. Ci avvicinammo e lui cominciò a miagolare. Arrivò di corsa la madre … zoppicava, teneva una zampina per aria. “Basta così!” disse Geoff, “Portiamoli a casa”. Geoff prese in braccio la gatta, mentre io attirai il gattino da sotto i cassonetti usando una foglia: la feci girare e strusciare finché lui non uscì per cercare di acchiapparla. Non avevano paura, e si fecero tranquillamente portare a casa nostra.
Capimmo subito che erano gatti di appartamento abbandonati, perché erano bene educati: appena mettemmo una copertina sul divano ci sedettero subito sopra, conoscevano l’uso della lettiera e riconoscevano il rumore della scatola di croccantini. Ci innamorammo subito di Mimì la gatta e Cocò il gattino (che poi divenne un gattone), tanto che dettero il via alla fondazione della nostra colonia felina.
Gigia, Smokie e Bella
La prima ad apparire fu Gigia. Una mattina della primavera seguente all’arrivo di Mimì e Cocò, davanti alla porta di casa Geoff trovò una gattina piccolissima, avrà avuto circa 4 settimane, che si trascinava sulle zampine ancora incerte. La prese in mano, l’accarezzò, e poi la riportò da dove era venuta, a casa di Amelia, cinquanta metri da casa nostra.
Qualche settimana dopo la fuggitiva riapparve, questa volta nel nostro giardino, in compagnia dei due fratellini. Ce li aveva portati la madre, che li lasciava lì a giocare e ogni tanto li veniva ad allattare.
Un pomeriggio d’estate dopo un grande acquazzone sentimmo un miagolio disperato venire dal giardino. Geoff andò fuori e trovò la sorellina della fuggitiva completamente zuppa, poiché non era riuscita a tornare a casa sua a ripararsi. La portò dentro casa, la asciugammo e le demmo dei croccantini da mangiare. Bella (così la chiamammo perché … era troppo bella) era felicissima, faceva le fusa da morire, si rotolava incessantemente.
Da quel giorno i tre gattini si accamparono fuori della porta della nostra cucina dove aspettavano il cibo e giocavano con Cocò che li adottò subito. Pur dandogli un po’ da mangiare cercavamo di non farli entrare in casa, ma un giorno notammo che stavano male: Gigia e il fratellino Smokie avevano delle infezioni nel collo, Bella aveva una brutta tosse e tutti e tre soffrivano di diarrea. Così li portammo dal veterinario e da allora sono diventati parte della nostra famiglia allargata.
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Comments:
Jacqui:
Che Bella storia, i gatti sono fortunati. Grazie per la lezione a proposito del passato remoto. Un altro blog molto utile.
Jacqui
Ann Ashburn:
Mi piaccono i gatti ,questa e una stories triste
Geoff:
@Ann Ashburn Come mai triste? Per noi è una bellissima storia che ci ha cambiato anche la vita! 🙂
=(‘Y’)=
Rosalind:
Questi gatti sono molto fortunati. Mi sembrano grassi, contentissimi, al paradiso dei gatti.
Colleen:
Ma dov’è Ambra???
Serena:
@Colleen Ambra sta benone. Sarà nel post odierno.
Saluti da Serena