Le Pulizie di Pasqua Posted by Serena on Apr 2, 2012 in Culture, Italian Language
I’ve had several requests recently for more articles in Italian. Well of course it’s always a pleasure for me to write in my mother tongue, so here we go! I’ll give you a short vocabulary with some keywords and idiomatic expressions at the end of the post. If you have any problems please ask for clarification in the comments section.
Le grandi pulizie che si fanno in genere in primavera quando l’aria comincia a riscaldare e si possono tenere le finestre aperte a lungo, in Italia si chiamiano ‘le pulizie di Pasqua’ perché durante la Quaresima, poco prima di Pasqua, il prete passa a benedire le case, per cui bisogna pulirle per bene o il prete si rifiuta di dare la benedizione (questo almeno è quello che pensano le massaie!).
Anche noi in questi giorni ci siamo dedicati alle pulizie di Pasqua, non perché viene il prete, ma perché domani avremo ospiti dall’Inghilterra, Linzi, la sorella di Geoff con la figlia Jozie. Le nostre pulizie sono state però più in grande delle comuni pulizie perché abbiamo finito di sistemare il gradile per renderlo abitabile. È un piccolo edificio (circa 3 metri per 4) a due piani, il secondo piano è un sottotetto di circa 1 metro e mezzo nel punto più alto, e il pavimento originariamente era una grande griglia con aste di legno di castagno su cui i contadini stendevano le castagne. Al piano di sotto usavano poi accendere il fuoco su cui cucinavano, mentre il calore e il fumo salivano al piano di sopra fra gli interstizi delle aste, facendo in questo modo seccare le castagne. Già un paio d’anni fa avevamo tolto le aste di castagno e rifatto il pavimento del secondo piano con tavole di abete, ottenendo una piccola mansarda per dormire.
Allora, nei giorni scorsi, per cominciare, Geoff ha rifatto il davanzale di due finestre, creando pertanto un mucchio di polvere e calcinacci, mentre io con una spazzola a setole dure e del detergente pulivo i travi del tetto per togliere la muffa (dopo Pasqua rifaremo il tetto completamente, abbiamo già chiesto il preventivo ad un muratore). Poi ho passato l’aspirapolvere un mucchio di volte, e Geoff ha rimbiancato i muri, ovviamente tutto questo stando accovacciati perché non si può stare in piedi! Inoltre abbiamo dovuto trovare un posto dove mettere tutto ciò che avevamo accumulato nel gradile per mesi: Geoff tutti i suoi barattoli di vernice, pennelli, sacchi di cemento e stucco; ed io i miei barattoli di conserve fatte in casa (decine e decine). È come un continuo gioco di prestigio: fai scomparire una cosa ed un’altra appare al suo posto!
Mentre Geoff rompeva, cementava e stuccava, io ho messo le coperte a prendere aria, ho sbattuto i tappeti col battipanni, ho pulito i vetri e fatto un mucchio di lavatrici. Infine la parte più temuta: abbiamo costruito una scala di legno per salire in mansarda. Finora infatti usavamo una scala a pioli di metallo, non molto sicura e per nulla comoda. Geoff ha preso le misure e poi ha ordinato il legname già tagliato e piallato. In teoria avremmo dovuto solo montare i vari pezzi, ma le cose non sono mai così facili: il legno era leggermente imbarcato ed abbiamo dovuto arrangiarci, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Almeno, noi siamo soddisfatti, vedremo domani cosa diranno Linzi e Jozie!
Vocabolario = Vocabulary:
massaie = another word for casalinghe = housewives
il gradile = the local name for il seccatoio delle castagne = the chestnut drying barn
interstizi delle aste = gaps between the bars
mansarda = attic
spazzola a setole dure = stiff bristled brush
preventivo = quote
un mucchio di volte = loads of times
conserve fatte in casa = home made preserves
gioco di prestigio = conjuring trick
fatto un mucchio di lavatrici = did a load of washing (machines)
scala a pioli = ladder
piallato = planed
abbiamo dovuto arrangiarci = we had to make do
Build vocabulary, practice pronunciation, and more with Transparent Language Online. Available anytime, anywhere, on any device.
Comments:
Diane Mills-Gutierrez:
Ho bisogno di cercare molte parole per capire questa storia. Ma vorrei imparare a parlare bene italiano. Grazie per scrivere la storia!
Allan Mahnke:
Mille grazie! Non c’è problema!
Allan & Kathryn
Joe DeFelice:
I like to share this blog with my mailing list, but that would require English translation along with the Italian blog.
Is that possible for you ???
Serena:
@Joe DeFelice Salve Joe, Certainly, for a fee of $40 I could translate the blog for you! 🙂
Alla prossima, Serena
Joan:
Hi, Serena! I couldn’t find “gradile” in either my online dictionary or in my hardcover dictionary? Che voule dire?
Serena:
@Joan Ciao Joan, If you look at the vocabulary at the end of the blog it explains what a gradile is. Try checking your dictionary for seccatoio.
A presto, Serena
JS:
Grazie per scrivere in italiano. E meglio per imparare la lingua.
Victoria Strauss:
An enjoyable essay – it’s interesting to read about your daily life. Would it be possible to follow the Italian text with an English translation in future, just to iron out some of our questions without recourse to a grammar and dictionary?
Iris:
I find your blogs both useful and interesting. I read and keep them all.
Why “poi” accendere il fuoco and not “per”?
Geoff:
Ciao Iris, I think I understand your confusion. In Italian, punctuation often appears in places that you don’t expect it or, as in this case, doesn’t appear, which can easily trip you up. Here is the sentence in question with a couple of virgole (commas) added:
Al piano di sotto usavano, poi, accendere il fuoco su cui cucinavano., which translates as ‘On the lower floor they then used to light the fire on which they cooked’
I hope that helps. Serena will be publishing a follow up blog later, which should further clarify things for you.
Saluti da Geoff
Iris:
Tante grazie, Geoff. Ho capito benissimo.
Cathy:
I like it when you also have English translations….grazie tante!
June:
Torniamo alla discuzione dell’ imperfetto o passato prossimo. Qual e` corretto?
Ero ad una festa…
o
Sono stato/a ad una festa…
Serena:
@June Salve June, scusa per il ritardo.
Tu chiedi: Qual e` corretto? Ero ad una festa … o Sono stato/a ad una festa…
Sono tutti e due corretti, la scelta dipende dal contesto. Per esempio:
‘Mentre ero ad una festa c’è stato il terremoto’ (imperfetto = azione in corso)
oppure
‘Ieri sera sono stato/a ad una festa’ (passato prossimo = azione finita)
Va bene?
Serena