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Nonno Ciro Posted by on Oct 3, 2017 in Italian Language

Poco fa, aprendo Google Italia, ho scoperto che era la Festa dei Nonni, così ho deciso di scrivere un breve ricordo sui miei nonni materni (quelli paterni non li ho conosciuti, purtroppo).

Mio nonno si chiamava Ciro, nome che ci faceva molto ridere perché era il nome di uno dei più importanti imperatori persiani, mentre il nonno era un uomo piccolo di statura, molto affettuoso e con le lacrime in tasca, come si dice.

Nonno Ciro con mia cugina Anna Maria, il giorno del suo matrimonio

… però era anche un po’ tirchio! Il giorno di Natale, alla fine del pranzo, nonna Cenza, sua moglie, si alzava e facendo il giro della tavola ci dava un foglio da Diecimila Lire per ciascuno (probabilmente l’equivalente di 20 euro di oggi). Quando si risedeva, si alzava nonno Ciro: si metteva la mano in tasca, tirava fuori una manciata di banconote, e con le lacrime agli occhi dava a ciascun nipote un foglio da Mille Lire (più o meno 2 euro, appena sufficienti a comprare un piccolo gelato). Noi ringraziavamo e gli davamo un bacino sulla guancia, cercando disperatamente di restare seri.

Ma nonno Ciro era famoso soprattutto per la sua borsa, che mia cugina Anna Maria ancora conserva. Avete presente la borsa di Mary Poppins, da cui usciva di tutto? Ebbene, anche nonno Ciro aveva una borsa magica, ma era molto più piccola, al massimo 45 per 30 centimetri. Era una vecchia cartella di cuoio, che adoperava quando viaggiava per andare a trovare parenti e amici. Al suo arrivo correvamo intorno a lui ad ammirare l’apertura della borsa. Da quella cartella usciva di tutto: il pigiama, le pantofole, il vestito di ricambio e persino il cappotto!

Il ricordo più bello che ho di nonno Ciro è di un giorno d’estate quando portò me e mia cugina Anna Maria al mare. I nonni abitavano in un condominio a Marina di Carrara, a circa un paio di chilometri dal mare. Fino ad oltre gli ottant’anni nonno Ciro andò sempre in bicicletta, non guidava la macchina, anche se da giovane aveva fatto il camionista.

Una mattina io e mia cugina stavamo giocando giù in strada quando vedemmo il nonno uscire dal garage con la sua vecchia bici. “Dove vai, nonno?”, gli chiedemmo. “Vado a fare un giro al mare”, ci rispose. “Ci porti con te? Per favore nonno”, lo implorammo. E così nonno Ciro caricò Anna Maria sulla canna della bici, me sul portapacchi, e mani sul manubrio ci spinse fino alla spiaggia.

Una volta arrivati, io ed Annina salimmo su un pattino arenato, e facendo finta di remare immaginammo di viaggiare per mari lontani, mentre il nonno ci guardava appoggiato alla sua bici. Poi ci comprò il gelato e infine ci riportò a casa stanche ma felici.

Beh, ho scritto solo di nonno Ciro! La prossima volta vi racconterò di nonna Cenza.

Tanti auguri a tutti i Nonni!

N.B. We’ll publish an English translation of this article later this week.

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Comments:

  1. Linda Chopra:

    I really enjoyed this article about your grandfather because I could read it without looking up too many words. I get discouraged when your vocabulary and sentence structure is way beyond my skill level.

  2. Jacqui:

    I have been trying to find out when and how to use the passato remoto and this blog is a great help. Grazie!

    • Serena:

      @Jacqui Salve Jacqui!
      Mi fa piacere che il blog ti sia stato d’aiutato.
      Saluti da Serena


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