Shooting the Saints Posted by Serena on Nov 15, 2013 in Italian Language
Lunedì sera sono andata con Geoff a giocare ad Airsoft. Era la prima volta in vita mia! Airsoft, o meglio, come dicono qui in Italia, Softair, è l’ultima passione di Geoff, e ha cominciato a contagiare anche me. Ho iniziato sparando al bersaglio sull’orto tanto per provare: ebbene sì, sono una discreta tiratrice. Così, dopo un po’ di insistenze da parte di Geoff, ho ceduto: “Ci vengo a patto che siate un gruppo piccolo di persone che conosco”. Detto, fatto: lunedì scorso, alle 19.30, quando faceva già buio, ci siamo ritrovati in sei al deposito di materiali per l’edilizia della ditta Lumachelli qui di Pontremoli. Uno dei proprietari della ditta è appunto Michele Lumachelli, cofondatore con Geoff ed Olmo di ATA Pontremoli (Alpha Tactical Airsoft Pontremoli).
On Monday evening I went to play Airsoft with Geoff. It was the first time in my life! Airsoft, or rather, as they call it in Italy, Softair, is Geoff’s latest passion, and it’s also begun to infect me. I started off firing at targets in the garden, just to have a go: and well yes, I’m not a bad shot. Therefore, after a bit of nagging from Geoff, I gave in: “I’ll come as long as it’s a small group of people that I know”. Said and done: last Monday at 7:30 p.m., when it was already dark, six of us met up at the Lumachelli builder’s yard here in Pontremoli. One of the owners of the business is in fact Michele Lumachelli, co-founder, along with Geoff and Olmo of ATA Pontremoli (Alpha Tactical Airsoft Pontremoli).
Dopo alcuni minuti di tiri di riscaldamento contro sacchi di cemento e bottiglie di plastica abbiamo cominciato a giocare ad attacco e difesa: due dentro al capannone a difendere un ‘computer’ (in realtà era una bomboletta di vernice spray che si trovava lì per caso), e noi altri quattro fuori nello spiazzale fra le pile di mattoni, tegole, ferri, e così via, ad attaccare per rubare il ‘computer’. Io ero parecchio nervosa e non volevo staccarmi da Geoff (è da quando avevo 10 anni che non gioco più alla guerra con i miei fratelli!), e Geoff si sentiva molto protettivo. Dopo una decina di minuti sono stata colpita dal mio primo pallino: “Presa!” ho gridato.
After a few minutes of firing warming up shots at bags of cement and plastic bottles we began to play attack and defence: two inside the warehouse defending the ‘computer’ (in reality a spray paint can that happened to be lying there), and the other four of us outside in the yard amongst the stacks of tiles, bricks, iron rods and so on, in order to attack and steal the ‘computer’. I was rather nervous and wanted to stay next to Geoff (I haven’t played war since I used to play with my brothers when I was ten! ), and Geoff felt very protective. After about ten minutes I was hit by my first bullet: “Hit!” I shouted
Posso dire con orgoglio che non sono stata la prima ad essere colpita, e nelle tre partite successive non sono più stata colpita, e non perché non mi sparassero, mi sparavano, eccome! Nell’ultima partita ho avuto l’onore di sparare il colpo della vittoria! Ero tutta sola a difendere il fianco sinistro, mentre all’attacco era rimasto solo Michele: uno contro uno. Aggirando un muro ci siamo ritrovati faccia a faccia e abbiamo sparato contemporaneamente, ma dal fucile di Michele non sono usciti pallini: “Porca miseria, ho il caricatore scarico!” ha imprecato Michele. “Vittoria!”
I can say with pride that I wasn’t the first to be hit, and in the three following games I didn’t get hit again, and not because they weren’t shooting at me, they were shooting at me like mad! In the last match I had the honour of firing the victory shot! I was all alone defending the left flank, whilst there was only Michele left attacking: one on one. Moving around a wall we found each other face to face and both fired at the same time, but no bullets came out of Michele’s rifle: “Damn it, I’ve got an empty magazine!” cursed Michele. “Victory!”
Finito di giocare è cominciato il rituale scambio di fucili, mirini, caricatori e accessori vari: “Il tuo caricatore di che marca è? Posso vedere come va sul mio M4?”, “Funziona bene quel silenziatore? Posso provarlo?” e così via. Geoff ha suggerito che io provassi il mirino di Michele, così Michele mi ha passato il suo fucile e poi ci siamo guardati intorno per cercare un bersaglio: è un classico deposito di materiali per l’edilizia, coi muri del capannone decorati con poster di donne nude. “Posso sparare ad uno di quei poster” ho suggerito io. “No, troppo grandi” ha risposto Michele, “spara a quell’immagine lassù”. “Ma è una Madonna!” ho esclamato io. “Sì, ma c’ha il vetro per cui fa un bel TAC quando la colpisci”. Siamo in Italia, santi e puttane tutti mischiati!
When the game was finished the ritual exchange of rifles, gun sights, magazines and various accessories began: “What make is your magazine? Can I see how it fits on my M4?”, “Does that silencer work well? Can I try it?” and so on. Geoff suggested that I try Michele’s gun sight, so Michele passed me his rifle and then we looked around for a target: it’s the classic builder’s yard, with the walls of the warehouse decorated with posters of naked women. “I can shoot at one of those posters” I suggested. “No they’re too big” replied Michele, “shoot at that image up there”. “But it’s a Madonna!” I exclaimed. “Yes, but it’s got a glass cover so it makes a lovely TAC sound when you hit it”. We’re in Italy, saints and whores all mixed up together!
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Comments:
Nathan:
You just lost this longtime Catholic reader. Ciao.
Serena:
@Nathan Salve Nathan!
I’m sorry if the article offended you, but we always tried to give an authentic image of today’s Italy, not an idealized one. I can assure you that all the players I’ve met are very correct and no blasphemy is allowed during the games (blasphemy, unfortunately, is extremely common in Italy, especially in Toscana)
What I described in my article is not different from what Fabrizio De Andrè described in 1967 in his song ‘Bocca di Rosa’:
E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l’amore sacro e l’amor profano!
A long time ago we wrote an article about it in which we gave the translation of the song. Here is the link to the article:
https://blogs.transparent.com/italian/bocca-di-rosa/
Saluti da Serena
Giacomo Sileo:
Carissimi Serena e Goeff
Quello che significo! Grazie tante per averci dato quest articolo! Questo typo articolo ci diamo qualcosa di prezioso studiare. Apprezzo i vostri sforzi!!!
Buon Lavoro!
Ciao,
Giacomo
Serena:
@Giacomo Sileo Grazie Giacomo!
Faremo articoli con traduzioni regolarmente. Ne ho già in mente un altro
Saluti da Serena e Geoff