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Come Svuotare La Casa Posted by on Jul 3, 2017 in Uncategorized

Come svuotare in due settimane un appartamento di cinque stanze pieno di mobili, libri e cianfrusaglie? Questo è quello che abbiamo dovuto fare Geoff ed io in questi ultimi giorni.

Ai primi di giugno abbiamo spostato mia mamma in una casa famiglia. Il posto è molto bello, fuori in campagna ma a soli cinque minuti da Pontremoli, gli anziani residenti sono solo quattro, e le persone che li curano sono gentilissime.

Fin qui tutto bene. Il problema era che mia mamma stava in un appartamento in affitto, che quindi andava svuotato entro la fine del mese. Da dove cominciare? Per prima cosa abbiamo contattato dei mobilieri e un negozio di modernariato sperando di poter vendere qualcosa. Ma i nostri sogni sono andati subito in fumo e così ci siamo ritrovati con una montagna di roba da eliminare.

Io e mio fratello ci siamo divisi qualche cosa, ma ormai abbiamo tutto quello che ci serve in casa. “Possibile che nessuno abbia bisogno di niente?” ci siamo chiesti io e Geoff. Ci siamo ricordati di una famiglia marocchina a cui qualche anno fa avevamo dato un letto. Come sono stati contenti quando gli abbiamo offerto i mobili e le stoviglie della mamma!

La vecchia macchina fotografica di mia mamma, una Voigtländer Perkeo 1 comprata a La Spezia nel 1955.

Felicissimi si sono portati via tutti i mobili della cucina, che erano già stati smontati e riadattati per tre diverse case. Poi hanno preso i vecchi mobili tarlati della camera da letto, l’enorme tavolo da pranzo, il divano, il servizio di piatti da dodici a cui mancavano alcuni pezzi, scaffali in metallo, la macchina da cucire, ecc.

Quello che avanzava è andato ad un’altra famiglia marocchina. E’ stato appagante dare via tutta questa roba a famiglie bisognose, perché era bello vederli sorpresi e felici davanti ad ogni semplice oggetto. “Posso prendere anche questo?” esclamavano pieni di stupore davanti ad un ferro da stiro, una caffettiera moka, o una teglia per biscotti.

Il lato positivo inoltre era che ci hanno risparmiato tutto il duro lavoro di smontare i mobili e portarli via. Ma malgrado tutta questa beneficenza c’erano ancora mucchi di cose che avanzavano. Vestiti e scarpe li ho messi nei cassonetti degli abiti usati. I libri, le librerie e i CD di musica classica sono andati alla ProLoco, che vuole organizzare piccole biblioteche in ogni bar della città. Una serie di scaffali e un piccolo impianto stereo adesso arredano il centro olistico dove insegno yoga.

Ciao ciao, credenza!

Nel frugare fra i cassetti e gli armadi abbiamo ritrovato la vecchia macchina fotografica a soffietto di mia madre, che abbiamo venduto ad un amico appassionato di fotografia, il quale usa ancora le pellicole. Questo amico è un ammiratore di tutto ciò che è vecchio e fatto a mano, e perciò ci ha comprato anche l’enorme credenza che era della mia bisnonna, e vari oggetti che ha usato per decorare la sua nuova yurta (questa è un’altra storia che vi racconterò un’altra volta).

Venerdì abbiamo portato gli ultimi mobili giù in strada, perché il comune sarebbe passato il giorno dopo a raccoglierli. Nel giro di poche ore la catasta si è dimezzata! Alle sei di sera, stanchi morti siamo andati al bar a ristorarci, e mentre parlavamo col barista all’improvviso fuori in piazza abbiamo visto passare due marocchini con un tavolino della mamma! L’avevano avuto come ringraziamento per aver aiutato i nostri amici marocchini a trasportare i mobili.

E’ strano pensare a tutti questi mobili e oggetti provenienti da tanti posti diversi (Libia, Egitto, Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, ecc.), che per decenni sono stati insieme in una casa, e ora si stanno ridistribuendo in giro per la Lunigiana.

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Comments:

  1. Elena Latici:

    Che bella storia!!! Vi ringrazio.

  2. Kate:

    Grazie per questo bell’articolo. Mi piacciono sempre gli scorci della vita italiana che ci danno e le vostre riflessioni in riguardo. Fra poco devo aiutare mia madre ottantenne a svuotare la sua casa qui negli Stati Uniti; spero che riusciamo a farlo tanto veloce quanto voi e che possiamo anche aiutare i bisognosi. Mi hanno dato un bel spunto!

    • Serena:

      @Kate Salve Kate!
      Sono contenta che il mio post ti sia d’ispirazione.

  3. Cecilia:

    Ciao Serena! Che interessante articolo. A me piacciono tanto i vecchi oggetti perché hanno sempre già una storia. Da quando insegni yoga?

    Saluti dal Messico!

    • Serena:

      @Cecilia Salve Cecilia!
      Insegno Yoga da 15 anni.
      Sì, gli oggetti vecchi hanno una storia, ma ad un certo punto bisogna dire basta, o non si entra più in casa.
      Saluti da Serena

  4. Stephanie:

    MI piace molto leggere le vostre storie. Sono interessante perchè, per esempio, mi fa ricordare la piazza a Viareggio, o un piccolo giro vicino a Carrara, o la difficoltà di dire addio alle “cose” della tutta la vita.

    Anche, spesso faccio gli essercisi e imparo di nuovo cose che ho dimenticato. (Ho studiato l’italiano da molti anni!)

    Grazie e auguri a voi e anche la madre in sua nuova casa.


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