When learning how to make comparisons students of Italian are normally taught to use either più (more) or meno (less) in front of the adjective and use di to translate ‘than’, e.g.:
Milano è più grande di Genova |
Milan is bigger than Genoa |
La mia borsa è meno pesante della tua |
My bag is less heavier than yours |
Note that ‘di’ combines with the definite article to make one word: di + il becomes del, di + la becomes della, and so on.
Great! This seems simple and straightforward for once! But before long the unsuspecting student will come across a sentence such as:
Il clima qui è più bello che in Inghilterra |
The weather here is nicer than in England |
Mio marito è più intelligente che accademico |
My husband is more intelligent than (he is) academic |
or the popular saying: meglio tardi che mai (better late than never).
Surely there must be something wrong, what’s happened to di? Well, what the textbooks don’t usually tell you is that "non esiste una regola rigida sull’uso del che e del di" (there isn’t a strict rule on the use of che or di). In fact there are situations in which you can use either.
Uso meno la macchina che la / della bicicletta |
I use the car less than the bicycle |
Roma è più antica che / di Firenze |
Rome is older than Florence |
As a general rule we we tend to use di more than che, however che is preferred when:
1. it precedes an infinitive:
Mi piace più leggere che guardare la TV |
I like reading rather than watching TV |
È meglio prevenire che curare |
It’s better to prevent than to treat |
2. it precedes another adjective:
Mario è più simpatico che bello |
Mario is more likeable than he is handsome |
Oggi è più umido che freddo |
Today is more humid than cold |
3. it precedes another preposition such as in or a:
Il clima qui è più bello che in Inghilterra |
The weather here is nicer than in England |
Vado più spesso a Firenze che a Milano |
I go to Florence more often than to Milan |
Unfortunately, knowing when to use di or che is very difficult because the difference is often very subtle, e.g.:
C’è più sole in Sicilia che in Piemonte |
There is more sun in Sicily than in Piedmont |
La Sicilia è più arida del Piemonte |
Sicily is more arid than Piedmont |
As with most aspects of learning a language, this is something that comes with practice and experience. Pazienza!
Comments:
laura:
This has been very helpful!!! Does anyone have something like it to explain the use of “ne” . It just doesn’t make sense to me.
Serena:
@laura Salve Laura, here is the blog that you need for ‘ne’: https://blogs.transparent.com/italian/tricky-little-words-%E2%80%9Cne%E2%80%9D/
I’m afraid it seems quite complicated for such a little word! But as with ‘di’ or ‘che’ it is something that comes with time and practice.
Saluti da Serena
Jesus:
Really excellent. It does tend to be confusing but theses simple rules are a very good start point.
Ci vediamo… qui!
walter:
cosa ne dice di ” la sicilia e’ piu’ arida che il piemonte”?
Serena:
@walter Salve Walter, hai scritto
Si può dire così, ma è meglio dire ‘la Sicilia è più arida del Piemonte’ perché suona meglio.
A presto, Serena
Ward:
I was taught that you should use che when both sides of the comparison are grammatically identical.
-più bello che grande: both adjectives
-più bello del Piemonte: adjective vs. noun
-meglio lui che io: both pronomi
-nell’ insalata c’è più olio che aceto: both nouns
That seems to cover most of your examples, except for the climà that’s più bello che in inghilterra.
Serena:
@Ward Salve Ward, you wrote:
This is a good explanation, but it isn’t complete as you can see from the example Il clima qui è più bello che in Inghilterra. This fits into category 3. in my blog
Grazie per il tuo contributo, a presto, Serena
andreas:
Salve, Serena
Grazie per ricordare le regole del comparativo. Ma nel nostro manuale del corso d`italiano c`e’ regola: Se c’e` una qualita`, si usa di; ma se c’e due oggetti, qualita`, azioni, avverbi e complimenti indiretti, si usa che.
Andreas
Serena:
@andreas Salve Andreas, prima di scrivere questo articolo ho consultato tutte le mie grammatiche d’italiano, sia per stranieri che per italiani, e ho trovato diverse spiegazioni, ecco un esempio: “… il secondo termine di paragone è introdotto dalle prep. ‘che’ o ‘di’. Non esiste però una regola rigida sull’uso del ‘che’ e del ‘di’. Si preferisce il ‘che’ davanti all’infinito, al participio e ad un aggettivo; il ‘di’ davanti a un nome”. La mia grammatica di scuola poi dava una spiegazione complicatissima perché spiegava come dividere il paragone in due frasi. Comunque tutte le grammatiche concordano nel dire che non c’è una regola rigida. Per cui alla fine ho cercato di fare una sintesi e di dare il maggior numero di esempi possibili, che poi coincidono per la maggior parte con la regola del tuo testo.
Saluti da Serena
andreas:
Salve Serena!
Grazie per la risposta. La regola che io ho citato l’ho presa dal libro “In Italiano”, Grammatica Italiana per Stranieri da Angelo Chiuchiu’, Fausto Minciarelli, Marcello Silvestrini.
Andreas