Un Lungo Viaggio In Treno Posted by Serena on Jun 6, 2019 in Italian Language
Cosa c’è di più bello che guardare fuori dal finestrino di un treno e vedere il paesaggio cambiare lentamente?
Un paio di fine settimana fa sono andata a Roma ad incontrare i miei amici d’infanzia e così, dopo tanti anni, ho rifatto un lungo viaggio in treno. Dico lungo perché Pontremoli non è ben collegata a Roma per cui ho dovuto prendere ben tre treni: da Pontremoli a La Spezia, da La Spezia a Pisa e infine da Pisa a Roma. Tutti e tre i treni erano dei regionali, il che vuol dire che fermano a quasi tutte le stazioni, perciò per fare 446 chilometri ci ho impiegato sei ore e un quarto. Quando sono arrivata a Roma avevo il sedere quadrato!
Comunque, malgrado la stanchezza, erano secoli che non vedevo queste zone e ne sono rimasta ammaliata. Dal paesaggio montano della Lunigiana e di Pontremoli sono ben presto passata a quello marino prima della Liguria e poi della Toscana e del Lazio. Ma anche qui sia la natura che l’architettura cambiano molto da una regione all’altra. Da La Spezia a Viareggio il paesaggio è dominato dal mare da un lato e dalle montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano dall’altro. La stretta lingua di terra chiusa fra la spiaggia e i monti è fittamente edificata. Poi, fra Viareggio e Livorno il paesaggio comincia ad aprirsi e il mare scompare nascosto dalle vaste pinete scure di San Rossore e Tombolo.
Dopo Livorno il mare riappare non più in fondo alla costa piatta e sabbiosa ma da sotto gli scogli di Calafuria e Castiglioncello. L’entroterra è gentilmente ondulato, i colori del terreno argilloso vanno dall’oro del giallo ocra al rosso scuro della terracotta. Da Rosignano il litorale ridiventa sabbioso, ma con l’esclusione delle piccole cittadine sparse qua e là lungo la costa è un paesaggio molto agricolo e scarsamente abitato, assolato e lento. E’ sempre uguale a quello descritto nei ‘semplici’ romanzi di Carlo Cassola, uno degli autori preferiti della mia giovinezza. Sono anche zone piene di ricordi perché qui venivo a fare gli scavi archeologici durante l’estate quando ero studentessa universitaria.
Passiamo Grosseto, l’ultima ‘metropoli’ Toscana, e la natura cambia ancora. Verso il mare il paesaggio è sempre piatto e l’entroterra appena mosso dalle colline metallifere della provincia di Grosseto, ma la natura è molto diversa. E’ più selvatica, meno coltivata, pur restando ben curata. C’è un’infinità di papaveri di un rosso intenso misti a dei fiori gialli che non riesco a riconoscere guardando dai finestrini del treno, forse sono ranuncoli. Isolate case coloniche spuntano appena fra l’erba alta. Siamo entrati nella Maremma Toscana, zona paludosa e malarica fino agli anni Trenta del secolo scorso. A destra appaiono gli stagni della laguna di Orbetello. E’ un paesaggio magico, che mi chiama: “Vieni qui da noi” mi dicono quegli specchi d’acqua. Sto col naso incollato al finestrino sognando di andare in bicicletta per quei sentieri tranquilli e di osservare gli uccelli palustri che abitano queste lagune.
Più avanti sulla sinistra si scorge una collina sormontata da una cittadina con alte torri medievali in pietra bianca: è Tarquinia, famosa città etrusca nella Maremma Laziale. Ancora pochi minuti ed entriamo a Civitavecchia, la prima grande città del Lazio. Da qui fino a Roma il paesaggio si fa sempre più urbano e caotico. L’incanto si è rotto, il sogno ad occhi aperti finisce! Mi metto a leggere il mio libro.
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Comments:
MARIA POSILOVIC:
Bellissima descrizione del paesaggio.
Ho alcune domande perche il vuol dire la parola vuole se scrive senza la e?
Quando dite: il mare riappare non più in fondo alla costa. Non posso figurarmi cosa significa non più in fondo. Potresti per favore spiegarmi?
Vanno dall’oro del giallo ocra. Perche del giallo non e dal giallo?
Quando diti: l’entroterra appena mosso dalle colline che cosa significa la parola mosso qui?
Grazie Serenna per il vostro aiuto. Penso che abbia capito tutto e allo stesso tempo abbia imparato qualche parola nuova.
Serena:
@MARIA POSILOVIC Salve Maria, grazie per i complimenti. Risponderemo alle tue domande (molto utili) nel prossimo post, fra due o tre giorni.
Saluti da Serena
Rosalind:
Scrivi una bella descrizione dei passaggi che conosco bene da moltissimi viaggi sempre partendo da Livorno, la mia porta (e porto) d’entrata in Italia.
On one of our trips, my grandson (10) and I spent a day at San Silvestro and then down south for a few days in Talamone. On the way back to Livorno we stopped at Pupulonia and, having practically crawled into an Etruscan tumulus, my grandson announced to me that we had the same guide as at San Silvestro. I thought one of us must be hallucinating but he was right (since it’s the same governing body). Am now wondering if you helped to excavate one of these sites?
Serena:
@Rosalind Salve Rosalind!
Ho visitato Populonia, bellissima! Ma gli scavi li ho fatti a Vada, a nord di Populonia. Era una villa Romana di età imperiale, non scavi etruschi.
Saluti da Serena
Phil Page:
Mi è piaciuto leggere questo, abbastanza esigente, e anche una buona lezione geografia. Mi fa desiderare di fare lo stesso viaggio io stesso!
Serena:
@Phil Page Grazie Phil per i complimenti.
Saluti da Serena